Il punto curioso

C’era una volta nel reame di Geometria, una figura anziana e saggia, la Linea, figlia di Euclide, che stendeva i suoi numerosi figli (i Punti) in una fila infinitamente lunga. Ogni Piccolo Punto era un evento nel vasto universo del Piano.

Un giorno, un giovane Punto chiese alla sua nonna Linea: “Dimmi, nonnina, cosa sono io?” La Linea sorrise e rispose, “Sei sia un ricordo che una promessa. Guarda, a sinistra vi sono i tuoi fratelli, i Punti del Passato. Ognuno di loro è stato un momento vissuto, fermo e immutabile. A destra, invece, sono i tuoi fratelli, i Punti del Futuro, che aspettano tranquilli di diventare realtà.”

Ma il giovane Punto era curioso e non si accontentò di questa risposta. Guardandosi intorno, notò un saggio anziano, il Punto del Presente, seduto tra i suoi fratelli. Il Punto del Presente sembrava sempre immobile per un attimo, eppure era sempre diverso da quel che era stato l’attimo prima.

Una notte, la Luna, che dall’alto osservava la scena, decise di insegnare al giovane Punto una lezione importante. Mentre il Piccolo Punto dormiva, la Luna innalzò la Linea fino a posizionarla verticalmente.

Il giovane Punto si svegliò e, con sorpresa, trovò se stesso in un mondo sconosciuto. Non vedeva né fratelli Punti a destra né a sinistra. Guardando in alto e in basso, vide solo l’infinita vicinanza del Punto del Presente.

Tremante, il Punto chiese alla Luna: “Dove sono finiti i miei fratelli? Cosa sono diventato?”

La Luna rispose con voce bassa e melodica: “Sei diventato ciò che sei sempre stato e ciò che sarai sempre: il perpetuo Presente. Qui, in questa vista dall’alto, non esiste prima o poi. Esiste solo ‘ora’, permanentemente presente, perennemente in evoluzione. Sei eterno in questo punto, ma questo ‘essere’ è un continuo divenire.”

Il giovane Punto impiegò del tempo per comprendere, ma alla fine sorrise, sentendosi parte di qualcosa di più grande, un evento eterno che aveva il dono dell’eterno cambiamento.

E così, la favola del giovane Punto ci insegna che, sebbene il tempo possa sembrare una linea divisibile in passato, presente e futuro, esiste anche una dimensione dove il tempo è un punto unico, vivente. Ed è lì, in quella dimensione, che ogni momento conosce l’essenza dell’eterno.

MG

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